
È stato un divo enigmatico, un talento ribelle, un artista che ha sempre preferito dettare le proprie regole. Val Kilmer, un nome che evoca immediatamente personaggi iconici e performance indimenticabili. Ma è stato davvero apprezzato come meritava? Forse perché non gli è mai importato nulla dell’establishment hollywoodiano, se non di fare l’attore, alle sue condizioni.
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Vi ha fatto ridere, piangere, riflettere. Val Kilmer è un caleidoscopio di emozioni. Ve lo ricordate Top Secret!?
“Senti Hillary, non sono il primo che si innamora di una ragazza conosciuta in un ristorante che poi è la figlia di uno scienziato rapito e la deve lasciare al suo primo amore che lei vide per l’ultima volta su un’isola deserta e che 15 anni dopo risulta essere il capo della resistenza francese”, dice Val, senza perdere un colpo. Un cult!
Quel film, un’esplosione di comicità demenziale firmata dal trio di “Una pallottola spuntata”, ha segnato il suo debutto, rivelando un talento poliedrico e una bellezza disarmante. Pensate che fu il più giovane allievo della mitica Juilliard. Ha persino rinunciato a lavorare con Coppola per non abbandonare la sua compagnia teatrale. Questa è dedizione!
Kilmer interpreta Nick Rivers, una rockstar americana coinvolta in una resistenza clandestina nella Germania dell’Est. Scene iconiche, battute indimenticabili, e una parodia di “Are You Lonesome Tonight?” che Kilmer ha interpretato (e suonato!) per finta, rendendola ancora più esilarante. Non ci credete?
E poi arrivano le lacrime. Come dimenticare la sua apparizione in Top Gun: Maverick? Un momento commovente, un tributo alla sua carriera, una reunion che ha scaldato il cuore di tutti. Iceman, con il cancro alla gola come Kilmer, che comunica scrivendo e poi, grazie all’AI, ritrova la voce. Un dialogo iconico con Maverick: “Chi è il pilota migliore, tu o io?”. Chi non ha pianto?
Ma c’è molto altro. The Doors, il biopic di Oliver Stone, un’interpretazione magistrale di Jim Morrison, un ruolo che sembrava cucito addosso a Kilmer. Ha imparato 50 canzoni, ha cantato 15 tracce dal vivo, ha catturato l’anima del Re Lucertola. Ditelo a Timothée Chalamet!
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Perché Val Kilmer è stato così sottovalutato? Forse perché non ha mai ceduto ai compromessi, perché ha sempre anteposto la sua arte al successo commerciale. Come ha detto lui stesso: “Mi interessava solo la recitazione, e questo non si traduceva in un interesse per il film o per tutti quei soldi”.
Hollywood non gliel’ha mai perdonato, un carattere non facile e le sue scelte controcorrente. Ha sostituito Michael Keaton in Batman Forever, un successo al botteghino, ma criticato per il suo stile più leggero. Il regista Joel Schumacher non ha esitato a esprimere il suo disappunto.
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Ma Michael Mann, che l’ha diretto in Heat, ha elogiato la sua “gamma, brillante versatilità e potenza di carattere”. E Coppola l’ha definito “l’attore più talentuoso”.
Che ne pensate? Val Kilmer è stato davvero un genio incompreso? Un ribelle che ha pagato il prezzo della sua integrità artistica?
Ora, come dice Iceman in Maverick, “È l’ora di lasciare andare”. Goodbye, Iceman. Ma il tuo ricordo resterà indelebile.
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Avete un aneddoto preferito su Val Kilmer? Qual è il suo film che vi ha colpito di più? Aspetto le vostre opinioni!