Alessia
Dopo ‘Twilight’, Robert Pattinson avrebbe potuto seguire la strada del classico rubacuori hollywoodiano. Invece, sulla scia di leggende come Johnny Depp e Brad Pitt, ha intrapreso un percorso molto più eccentrico, scegliendo ruoli così contraddittori e “sbagliati” da sembrare la scelta più giusta. L’ultimo esempio? ‘Mickey 17‘ di Bong Joon-ho. Ma cosa rende Pattinson così speciale? Scopriamolo insieme!
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Non serve essere esperti di cinema per capire che collaborare con un regista premio Oscar, reduce da un successo planetario, è una mossa intelligente per un attore. Ma quanti accetterebbero il ruolo del protagonista in un film come Mickey 17?
La trama, in pillole: in un futuro distopico, la tecnologia permette di creare cloni umani, vietati sulla Terra ma legali nell’esplorazione spaziale. Mickey Barnes, un personaggio non proprio brillante, si arruola nel programma per sfuggire ai creditori e finisce per essere usato come cavia. Quando Mickey 17 muore in missione, ne viene creato un Mickey 18. Ma… Mickey 17 non è morto!
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Il film sembra un mix tra fantascienza distopica e slapstick, un Harold Lloyd scritto da Philip K. Dick. Pattinson interpreta sia un ingenuo che uno psicopatico, spesso nella stessa scena. Immaginate altri divi che pretendono scene da eroe. Non Robert Pattinson! Scommettiamo che ha insistito per rendere il suo personaggio ancora più sciocco, ripugnante e bizzarro. Un tono nasale? Un’imitazione di Willy il Coyote dopo essere stato colpito da un’incudine? E perché non una cicatrice orribile per l’ultimo terzo del film?
Pattinson è entrato nella sua fase “Make It Super Weird” da oltre un decennio, e noi non potremmo esserne più felici. L’ex idolo delle teenager avrebbe potuto seguire le orme di Brad Pitt e Johnny Depp, ma ha portato questo modello a un livello superiore. Invece di limitarsi a interpretare varianti di ragazzi tristi, ha dato priorità alla sua eccentricità, scegliendo registi di culto invece di blockbuster e diventando una delle star più interessanti del XXI secolo.
Non si tratta di una trasformazione improvvisa. I veri fan sanno che Pattinson ha interpretato un Salvador Dalí ambiguo in Little Ashes (2008), poco prima che Twilight lo trasformasse in un sex symbol. Ma la saga YA rischiava di relegarlo al ruolo di “fidanzato del mese”.
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Pattinson ha iniziato a ribellarsi alle aspettative, cercando progetti bizzarri e d’autore. Ha implorato David Cronenberg di lavorare con lui in Cosmopolis (2012). Invece di diventare il nuovo Mad Max, ha scelto il ruolo del cattivo in The Rover (2014). Ha collaborato con Brady Corbet (The Childhood of a Leader – L’infanzia di un capo, 2015) e i fratelli Safdie (Good Time, 2017). Ha contattato i Safdie dopo aver visto un solo fotogramma di un loro film!
Queste scelte audaci sono continuate, che si trattasse di fantascienza esistenziale (High Life di Claire Denis) o di desiderio ossessivo (The Lighthouse di Robert Eggers). Anche in progetti più commerciali come Tenet di Christopher Nolan, i ruoli di Pattinson erano così contraddittori e “sbagliati” da sembrare perfetti.
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Quando ha ceduto alla tentazione di interpretare un supereroe, Pattinson aveva già integrato la sua vibe strana nel personaggio di Batman, rendendolo quasi folle. Una delle interpretazioni più stravaganti di sempre. Altre star avrebbero smussato gli angoli per un ruolo così remunerativo. Pattinson ha fatto l’opposto, trasformando un film mainstream in un midnight screening.
Con Mickey 17, Pattinson raddoppia (letteralmente) la follia, dando al film di Bong Joon-ho un’imprevedibilità innegabile. Un esempio che ispira i giovani attori a osare di più. Un tempo destinato a essere una meteora, Pattinson ha costruito una carriera affascinante seguendo i suoi istinti eccentrici. Speriamo che non cambi mai strada!
Allora, cosa ne pensate? Robert Pattinson è davvero il più grande movie weirdo del XXI secolo? Dite la vostra nei commenti! E non dimenticate di condividere questo articolo e di seguire il mio sito per altre analisi e curiosità sul mondo del cinema!
