
I David di Donatello 2025 sono alle porte, ma le polemiche non tardano ad arrivare. Se da un lato Parthenope domina le candidature tra i film campani, seguito da Napoli-New York, l’esclusione di Caracas, l’ultimo lavoro di Marco D’Amore con Toni Servillo, ha scatenato un vero e proprio terremoto nel mondo del cinema italiano. Ma perché tanto clamore? Cerchiamo di capire cosa è successo e perché D’Amore ha espresso il suo disappunto in modo così diretto.
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“Caracas” Snobbato: La Reazione di Marco D’Amore
Nonostante le aspettative, Caracas non ha ottenuto nessuna nomination. Una doccia fredda per D’Amore, che non ha esitato a manifestare il suo disappunto verso le scelte della Fondazione Cinema Italiano.
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L’Accusa: “Sempre gli Stessi Nomi!”
Attraverso un post su Instagram, D’Amore ha espresso senza mezzi termini il suo pensiero: «I film in cinquina, come al solito, prevedibili fin da prima della loro uscita in sala. Sempre gli stessi nomi». Parole forti che mettono in discussione i criteri di selezione e sollevano il tema del “cerchio magico” nel cinema italiano. Non ci credete?
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“Caracas Aveva Qualcosa in Più”
D’Amore non si limita a criticare, ma difende con orgoglio il suo lavoro: «Mi espongo senza problemi al pubblico ludibrio, affermando che da un punto di vista della forma (escludo dunque ogni voce che mi riguardi-attore, sceneggiatore, regista), il nostro Caracas non aveva nulla di meno dei film candidati. Anzi. Secondo me aveva qualcosa in più». Una dichiarazione che sottolinea la fiducia nella qualità del film e la convinzione che meritasse una maggiore considerazione.
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Il Post Incriminato: Un Carosello di Emozioni
Il post di D’Amore su Instagram è un vero e proprio sfogo, un mix di orgoglio, delusione e determinazione. Un carosello di immagini del film e del backstage accompagna un testo che non lascia spazio a interpretazioni: una critica diretta all’establishment del cinema italiano e una difesa appassionata del proprio lavoro.
Un Omaggio a Massimo Troisi e la Chiusura di un Cerchio
La lettera di D’Amore si conclude con una citazione di Massimo Troisi, un riferimento dolceamaro alla sua mancata vittoria al David di Donatello dopo il successo di “Ricomincio da tre”. «Ho sempre capito il senso delle sue parole, oggi molto di più. Nonostante io non abbia mai vinto un premio, ma ricevuto solo una candidatura» ha concluso, ringraziando e celebrando tutti coloro che hanno lavorato alla realizzazione di Caracas. Un gesto di umiltà e gratitudine che non fa altro che accrescere la stima nei confronti di questo talentuoso artista.
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Cosa Ne Pensate?
L’esclusione di “Caracas” è un caso isolato o un sintomo di un sistema che premia sempre gli stessi nomi? Marco D’Amore ha fatto bene a esporsi in questo modo? Lasciate un commento e condividete la vostra opinione! E non dimenticate di seguire il mio sito per rimanere aggiornati su tutte le novità del mondo del cinema. Cosa ne pensate di quello che e’ successo? Commentate e condividete l’articolo.